Metto a nudo la mia anima,
te la offro così
vulnerabile,
indifesa.
La prendi,
la guardi e la butti.
Dolore
pianto
una notte bianca.
Sofferenza nel raccogliere
quello che rimane della mia anima,
foderata di seta ed ora strappata
confusa
irriconoscibile
e gettata via.
Superficialità che incontri
fiducia mal riposta
preconcetti cancellati
per una manciata di nulla.
E quando ti accorgi
degli sfregi subiti
è tardi
gli strappi non si possono ricucire.
Non ti rimane che raccogliere
quello che ne rimane
cercando di rianimarla
sperando solo di salvare
la maggior parte dei tuoi principi
se non ti sono stati rubati
e calpestati.
di Daniela Mariglioni
09-02-10
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